Non è la prima volta che vi mostro come l’arte della fotografia si fonda con la magia dei mattoncini LEGO. Abbiamo già avuto un magistrale esempio di questa sinergia con il bellissimo libro Star Wars: Small Scenes From A Big Galaxy di Vesa Lehtimäki, che ha saputo fondere personaggi e modelli LEGO in ambientazioni reali creando atmosfere davvero evocative.
Come saprete, però, qui su Mattonito preferisco mostrare creazioni e capolavori di autori nostrani, presentandoli nella rubrica Talenti LEGO.
Questa volta colgo l’occasione per ospitare Alessio Billi, che con i suoi fantastici scatti non poteva non attirare la mia attenzione.
Alessio si è gentilmente reso disponibile per una breve intervista, grazie alla quale ho avuto modo di conoscerlo meglio e presentarlo al pubblico di Mattonito.
Godetevi i suoi capolavori e scoprite qualche segreto su questo talentuoso artista. Si parte!
Due parole su chi sei e di cosa ti occupi.
Ciao! Mi chiamo Billi, classe 1982 e convivo con la mia compagna Anna in un minuscolo paesino della provincia di Lodi; insieme abbiamo un figlio, Elia (7 anni) con il quale condivido una passione smisurata per i LEGO. È soprattutto grazie a lui se riesco ad avere quasi tutte le ultime novità in merito a set e minifigure che avidamente collezioniamo e cataloghiamo.
Cosa ti ha spinto ad iniziare a fotografare LEGO?
Ho cominciato nel 2011 quasi per caso. L’intento era quello di testare fino a quanto poteva mettere a fuoco a distanza ravvicinata l’obbiettivo di un iPhone 4, così ho usato una minifigura come soggetto… da lì l’illuminazione.
Ti ispiri a qualche fotografo in particolare?
Quando ho cominciato non c’era veramente nessuno a cui ispirarsi; tra l’altro la passione per la fotografia è arrivata man mano che portavo avanti il progetto, per questo cerco sempre di differenziarmi cercando di crearmi uno stile mio, un’impaginazione tutta personale (a volte ripetitiva). Ad oggi sui social le fotografie di minifigure sono diffusissime, oramai è quasi una consuetudine trovare personaggi immortalati in qualsiasi angolo.
Che attrezzatura usi?
Ho cominciato con un iPhone 4 (sì, proprio così!) con il quale ho scoperto che non importa con quale strumento sia stata concepita una foto, se riesce a regalare una piccola emozione. Nel 2012, poi, il grande salto, sono passato ad una reflex. Il mio kit è veramente essenziale: una nikon d3000 (un prodotto entry level), un cavalletto e una torcia led. Poi il lavoro di post produzione è veramente minimale, mi limito a croppare le immagini e a regolarne solo contrasto e luminosità; non amo stravolgere in maniera estrema le immagini.
Solitamente come scegli lo scenario adatto?
Cerco sempre di trovare lo scenario più adatto in funzione della minifigure, o meglio mi piace ambientare il soggetto nell’habitat che più gli appartiene. Difficilmente faccio il contrario, perché vorrebbe dire avere con sè tutti gli omini possibili: per esempio, se vado a fare un week-end al mare, sicuramente porterò con me sirene, marinai, pirati ecc e così via…
Quale tra le tue opere sei più affezionato?
Le prime foto in assoluto, i primi giochi di prospettiva, quelle che mi hanno regalato le prime soddisfazioni; quelle che mi hanno fatto raggiungere migliaia di follower sui social prima che l’idea si diluisse in mezzo a migliaia di concorrenti.
Hai mai organizzato esposizioni in pubblico?
Sì, ho fatto diverse mostre fotografiche in diversi centri culturali, locali, feste di paese e ad un paio di festival musicali. Ad oggi la cosa ha perso un po’ perché, appunto, il progetto fotografico legato alle minifigure non è più una cosa così nuova: basta fare un giro su Instagram o Flickr per trovare vagonate di foto a tema LEGO. In ogni caso ho sempre avuto un buon riscontro da parte di persone di tutte le età, vuoi perché sono immagini di facile interpretazione, vuoi perché tendenzialmente l’occhio distratto del passante si ferma automaticamente davanti a un LEGO: accomunano così tante persone che è difficile trovare qualcuno che non ci abbia mai giocato.
Che progetti hai in cantiere?
Vorrei portare avanti il progetto “reportage” che ho cominciato un paio di anni fa attraverso il mio sito: raccontare una storia attraverso le mie fotografie e dare un’importanza più sociale al mio sito, legamidilego.com. Le location sarebbero tante, ma mi manca sempre il tempo… Ultimamente poi sto incominciando a fotografare soggetti indoor con l’ausilio di una light box; allestisco dei piccoli set nel salotto di casa e mi diverto a giocare con le luci, ma il mio cuore resta sempre all’aperto.
Cosa consigli a chi vuole iniziare a fotografare LEGO?
Beh, basta veramente poco per iniziare: una fotocamera digitale o, perché no, anche uno smartphone. La qualità di uno scatto sta tutto nella fantasia di chi lo effettua: a cosa serve avere attrezzature spaziali e migliaia di omini se poi non si sa come combinarle tra di loro in modo divertente?
Quali sono i tuoi temi o i tuoi set preferiti?
Come collezionista e appassionato prediligo i set di Star Wars, mentre per le mie fotografie assolutamente le serie minifigures con la quale mi posso sbizzarrire per la varietà di omini e accessori che offrono.
Conclusione
Alessio ci insegna che la passione e l’istinto giocano un ruolo essenziale nell’esprimere una passione, ruolo che spesso è molto più rilevante di quello che possono offrire attrezzature complesse e costose.
Ringrazio Alessio per averci mostrato i suoi lavori e per averci raccontato un po’ di curiosità sulla sua passione.
Se volete contattarlo e vedere altre sue creazioni, potete visitare il sito legamidilego.com. Come avrete capito, ne vale davvero la pena!
Vi ringrazio per l’attenzione, alla prossima!