Era momento come un altro, in cui davo un’occhiata a Facebook scorrendo tra i post che sfilavano veloci in un turbinio di immagini e colori. Cercavo qualcosa di interessante da pubblicare su Mattonito, magari una notizia o una MOC degna di nota.
Il post che riuscì ad attirare la mia attenzione, però, fu molto più che qualcosa da condividere con voi: fu una scoperta emozionante, una meraviglia di colori, un’architettura straordinariamente riprodotta con dei “semplici” mattoncini LEGO®.
Avevo appena incontrato l’incredibile MOC LEGO® “Baita e Montagna” di Angelo Favretti che, con toccante umiltà, pubblicava quasi in sordina su Facebook questo capolavoro, condividendola con i suoi amici e conoscenti e ottenedo ovviamente commenti entusiasti.
Non ebbi alcun dubbio: dovevo far conoscere a tutti voi questa opera d’arte.
Come saprete, nella rubrica Talenti LEGO tengo a dare risalto ad opere nostrane: ho subito contattato Angelo che, confermando la mia impressione iniziale, si è prestato con estrema gentilezza e disponibilità per una breve intervista dove ci racconta la nascita e i dettagli dietro la sua incredibile costruzione… oltre ovviamente a regalarci scatti evocativi della sua Baita da sogno, costruita con 13.500 mattoncini e pesante 12 Kg, alcuni visibili durante l’intervista. Se siete impazienti potete ammirare tutte le foto nella galleria in coda all’intervista.
Si parte!
1. Due parole su chi sei e di cosa di occupi.
Mi chiamo Angelo, ho 46 anni e lavoro da 25 anni come insegnante di informatica/comunicazione e formatore aziendale (anche se prevedo un cambiamento lavorativo non troppo lontano nel tempo).
2. Com’è nata l’idea che ha dato vita alla tua MOC?
L’idea di questa MOC è nata in modo assolutamente inaspettato, in seguito alla frequentazione di alcune esposizioni nelle quali io e mia moglie siamo rimasti sorpresi nell’ammirare la meraviglia artistica e creativa di appassionati LEGO. “Ma guarda questo… ma guarda quegli alberi… ma guarda quell’hangar della Morte Nera…” erano tipiche frasi che pronunciavamo ad occhi spalancati, come tanti altri astanti. Avevamo già visitato diverse volte il parco Legoland ma non pensavamo che, al di fuori degli artisti LEGO ufficiali, ci fosse un mondo così popolato e ben fornito di idee, mattoncini e, soprattutto, un mondo senza il timore del giudizio di tante persone che non condividono questa passione.
Purtroppo, il giudizio degli altri mi ha sempre fortemente limitato ma, fortunatamente, conoscere questa comunità (gli AFOL) mi e ci ha dato la forza per “uscire dal nostro guscio” o, comunque, per auto-considerarci meno “fanatici” e più “appassionati” (non voglio offendere nessuno, ma il concetto di “fanatico” di cui parlo è quello con accezione negativa che deriva da chi critica con senso di presunta superiorità le passioni che non condivide). Così, per gioco, ho recentemente ripreso ad utilizzare l’LDD (già l’avevo usato in passato ma per brevissimi progetti davvero appena abbozzati), tentando di rappresentare alcune parti di idee che avevo in mente da molto, molto tempo.
Nel settembre del 2015, dopo aver giocherellato con la creazione di una prima bozza di “casa con giardino” ho detto a mia moglie: “e se provassi a fare una baita??” Il nostro amore per la montagna di certo è stato una spinta, assieme alle meraviglie “in tema” viste alle esposizioni. Così ho iniziato a lavorarci su, un po’ per gioco, con pochissima idea sul risultato finale atteso e, soprattutto, senza alcuna velleità di vedere davvero quel progetto realizzarsi.
3. Descrivici in dettaglio la tua creazione
Nel dettaglio, attualmente la MOC è composta da 8 moduli:
- Montagna (nella quale è presente una grotta “popolata” e celata da una ragnatela; la montagna comprende una “maniglia” interna per il trasporto);
- Cantina inserita nel corpo montagna e connessa sia alla grotta da una botola che alla superficie/giardino della montagna, tramite corridoio interno in pietra e scala esterna;
- Ponte turistico, agganciabile lateralmente;
- Ponte di servizio, agganciabile posteriormente;
- Basamento del giardino con piano terra della baita (il piano terra comprende una legnaia coperta ed esterna, un disimpegno all’ingresso, un salotto con caminetto, tende alle finestre, la scala per raggiungere il primo piano e la porta di servizio per accedere alla legnaia senza dover uscire all’esterno);
- Primo piano baita (esso comprende la cucina, l’ingresso a pavimento della scala inferiore, la scala per il piano successivo, un salottino, finestre con tende, un termosifone ed una doppia porta per l’accesso al balcone esterno decorato a fiori, che circonda tutto il piano interrompendosi solo in prossimità della canna fumaria);
- Secondo piano/sottotetto baita (che comprende l’accesso a pavimento della scala, la camera da letto con armadio, comodino a parete ed abat-jour, ed il bagno con lavandino, abat-jour, WC, due mobiletti con flaconi vari ed asciugamani riposti, termosifone ed angolo doccia allestito con il “nécessaire”);
- Tetto baita (esso completa la copertura dello stabile, riportando la canna fumaria ed il camino finale, alcune travi di sostegno esterne, uno stemma frontale con stendardi, un’antenna standard ed una parabola satellitare).
Inizialmente, l’LDD (n.d.r. LEGO Digital Desginer) mi dava un totale di circa 13.500 mattoncini; dopo aver “alleggerito” la montagna, inutilmente irrobustita nel progetto ed aver però inserito la cantina, apportando una serie di altre modifiche, il totale dei mattoncini è rimasto invariato: approssimativamente 13.500.
Il progetto digitale è iniziato l’11 settembre 2015 ed è terminato dopo circa due settimane. I mattoncini provengono sia dal sito ufficiale LEGO che dal sito BrickLink e sono stati ordinati nel corso dei mesi, da ottobre a gennaio, in base all’avanzamento dei lavori ed alle decisioni prese di volta in volta. Ne io ne mia moglie abbiano tenuto conto della spesa oltre un certo limite perchè, soprattutto da parte sua, c’era il desiderio vedere questa nostra creazione terminata. Il peso totale approssimativo è di poco inferiore ai 12 Kg.
4. Lo scenario è cresciuto con il tempo o avevi già in mente di inserire tutti quegli elementi?
In realtà, all’inizio pensavo solo ad una baita, peraltro grande la metà di com’è ora. Ma, al crescere del progetto digitale, mi sono venute idee che ho voluto inserire e, tra l’aumentare dei piani ed i primi tentativi di costruire un po’ di vegetazione con qualche particolare che avevo in mente, mi è nata la curiosità di provare ad aggiungere una montagna, benchè senza la minima idea di come l’avrei potuta costruire, rendere solida, trasportare ed integrare con le altre parti.
Appena abbozzata la montagna ho pensato a come connetterla con altre creazioni (nonchè a come consentire alle minifigure di non vivere isolate nella loro baita 😉 ) ed ho pensato ad aggiungere un paio di ponti, uno “turistico”, ideale per i pedoni ed uno “di servizio”, per i mezzi meccanici, in particolar modo per gli operatori ecologici che dovranno consentire lo svuotamento del cassonetto posteriore.
L’idea della grotta mi è venuta contestualmente alla montagna e, nello stesso momento, ho progettato l’ansa di un fiume che, purtroppo, non è ancora stato realizzato.
A questo punto, mia moglie non vedeva l’ora di poterla toccare… in quanto a me… è stato come “invitare un’oca a bere”!!! Hehehe… non aspettavo altro: ho iniziato a cercare i mattoncini sul web, procurandomeli a poco a poco per tenere sotto controllo le spese e per realizzare gli elementi senza mescolare troppe parti (piani della baita, sezioni della montagna, ecc.).
L’ultima modifica, nata durante la costruzione della montagna, è relativa alla cantina: un’idea maturata assieme a mia sorella che mi ha consentito di aumentare l’altezza della montagna stessa per inserirvi un piano interrato e connettere questo con la grotta (tramite una sorta di “botola di fuga”) e con il giardino esterno, tramite una scala mai prevista nel progetto digitale.
5. Hai altri progetti in cantiere?
A dire il vero si, anche perchè, per mia sfortuna, non sono mai soddisfatto fino in fondo di un traguardo raggiunto e sento di doverlo sempre migliorare o di dovergli “dare una continuità”: questa stessa MOC ha già parti aggiuntive che sto realizzando, per consentirne l’integrazione con altre costruzioni (strada che discende al livello di appoggio, ponte turistico da connettere ad un’altra montagna che possa anch’essa discendere fino alla base, ansa del fiume, vegetazione più completa, ecc.).
Inoltre, ho diverse idee e desideri relativi sia al mondo “City/Creator” che, soprattutto, all’universo Star Wars, di cui sono appassionato a “livelli insani”. XD
Il problema più importante è di carattere economico, dal momento che la crisi si sente pesantemente nel mio lavoro e che l’euforia va pertanto tenuta a bada… 😉
6. Quali sono i tuoi temi o i tuoi set preferiti?
Come ti accennavo poco fa, adoro i temi Creator, Star Wars ed apprezzo molto anche la fantasia dei designers per le realizzazioni del tema Architecture.
Negli anni, per mia fortuna, anche mia moglie Gioia si è via via appassionata ed ha maturato un proprio interesse soprattutto per i temi Creator ed Architecture, tanto da “collezionare” il necessario per popolare casa nostra con un diorama personale di circa 20 mq (in parte sfruttato anche da mia nipote per la realizzazione di un brevissimo ed umilissimo filmato in stop-motion).
Tuttavia, pur adorando le MOC in genere ed i sets che permettono alla fantasia di calarsi in un mondo LEGO (come ad esempio i modulari Creator), io resto emotivamente più legato al tema Star Wars, del quale ho iniziato molti anni fa a collezionare i sets UCS e per il quale, per necessità di spazio, ho purtroppo dovuto rinunciare alla maggior parte dei miei vecchi sets Star Wars non UCS. Questi ultimi, a dire il vero non li colleziono tutti, perchè, più che un collezionista, mi ritengo un appassionato di certe forme, di certe strutture e di certe ambientazioni; mi rendo conto che questo comportamento non possa essere considerato “collezionismo” ma, effettivamente, non cerco di realizzare una “collezione completa”, bensì una “completezza di ciò che adoro”, anche se questo è solo una parte della sterminata possibilità realizzativa consentita dai LEGO o, comunque, una parte dei sets ufficiali.
E’ vero: “LEGO” significa un mondo vasto e ci sono altri temi per i quali avrei interesse, come ad esempio le possibilità meccaniche e cinetiche offerte dal tema Technic o dal Mindstorms che, tra l’altro, ho avuto la fortuna di utilizzare per la mia tesi di laurea del 2012, in merito all’uso della programmazione robotica applicata alla didattica… 6 mesi di pura passione di gioco/studio/lavoro che mi hanno consentito di dare continuità ai progetti che già avevo iniziato nelle classi quarte e quinte superiori quando proponevo ai ragazzi la modellazione 3D basata su mattoncini LEGO, o l’uso del LEGO nel Problem Solving.
Ovviamente, la penuria di fondi economici e di spazio, impone scelte precise e decise, quindi… W Star Wars Hehehe!!
7. Dove possiamo venire ad ammirare la tua MOC prossimamente?
Questa MOC sarà esposta alla mostra “Ferrara – Una città a mattoncini” che si terrà nei giorni 2 e 3 aprile al Palazzo della Racchetta, a Ferrara. Inoltre, io e mia moglie abbiamo avuto l’onore di essere invitati alla mostra presso “Expo Mattoncino 2” che si terrà allo Stadio Olimpico di Pinerolo nelle giornate del 21 e 22 maggio.
Per ora non sono previste altre uscite ma, vincendo la mia naturale timidezza ed organizzandomi meglio, mi piacerebbe davvero poter partecipare attivamente alle attività di questo mondo di cui mi sento una parte moooolto piccola.
8. Vuoi aggiungere qualcosa?
Non posso che terminare con un ringraziamento a te, per avermi dato questa possibilità di esprimermi; ringrazio mia moglie, Gioia, per la sopportazione di una casa perennemente ridotta a “cantiere LEGO-operativo” e per la vicinanza e la passione che condivide con me.
Ringrazio i miei genitori per avermi fatto conoscere, 41 anni fa, quella meraviglia che è il LEGO e per avermi sostenuto in questi anni.
E ringrazio tutte le persone che ci hanno invitato alle esposizioni e che ci hanno aiutato, anche moralmente, soprattutto negli ultimi mesi, ad avere il coraggio di esporre la nostra passione, di condividere le nostre idee e di trasmettere il nostro entusiasmo.
Conclusione
E’ stato un onore offrire uno spazio all’opera di Angelo che, spero, vi emozionerà come è stato per me.
Ringrazio Angelo per il suo tempo e vi invito a commentare questa meraviglia nello spazio in fondo all’articolo. Ora godiamoci le foto, alla prossima!