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L’Intervista di HispaBrick Magazine a Froberg Mortensen, Responsabile dell’Archivio LEGO

HispaBrick Magazine ha pubblicato un’interessante intervista a Froberg Mortensen, Responsabile dell’Archivio LEGO in cui vengono custoditi reperti storici dell’azienda Danese.

Cristian Milia ha tradotto l’intervista e ci ha gentilmente dato il permesso di pubblicarla, con l’avvallo degli amici di HispaBrick Magazine. Buona lettura!


Nella traduzione troverete due abbreviazioni: HBM sta per Hispa Brick Magazine, mentre TFM sta per Tine Froberg Mortensen.

Recentemente, durante la demolizione di alcuni edifici in disuso, la LEGO ha recuperato 80 stampi di produzione storica. Questi stampi sono stati recuperati nelle fondamenta delle edifici costruiti a suo tempo. HispaBrick Magazine ha intervistato Tine Froberg Mortensen  per capire di più su questi ritrovamenti e su come nascono e muoiono gli stampi LEGO.

HBM: Da quanto tempo lavora per LEGO?

TFM: Dal Gennaio 2011

HBM: Quali sono le sue responsabilità?

TFM: Sono la responsabile degli archivi del Gruppo LEGO che è un sotto-dipartimento della LEGO Ideas House. Nella LEGO Ideas House raccogliamo la storia dello sviluppo LEGO. Il mio lavoro consiste nell’assicurarsi che tutti i dipartimenti LEGO sparsi nel mondo consegnino materiale rilevante per il nostro archivio. Ricevuto il materiale, lo stesso viene archiviato e reso accessibile a tutti i nostri colleghi. Inoltre mi occupo di organizzare visite per il Museo della LEGO Idea House e ho redatto la storia della LEGO per la pagina web  www.lego.com/da-dk/legohistory/welcome

HBM: Che cosa è l’archivio LEGO?

TFM:  Nell’archivio LEGO viene salvato tutto il materiale storico rilevante che documenta la storia e lo sviluppo della società. A volte riceviamo anche materiale che viene fornito da personale in pensione, collezionisti e persone esterne a LEGO. Per svolgere questo lavoro mi avvalgo di quattro persone.

HBM: Che elementi vengono inseriti in Archivio?

TFM: Nell’archivio vengono conservati una grande quantità di materiale differente, per esempio:

  • verbali di riunioni, piani strategici, riviste interne, disegni tecnici, documentazione relativa al centro di fabbricazione, documentazione degli uffici vendita etc etc, insomma qualsiasi cosa che documenta lo sviluppo della LEGO.
  • prototipi che vanno dalle forme dei giocattoli di legno fino ai prototipi dei temi attuali.
  • tutti i set lanciati dal 1949 ad oggi, sia di legno che di plastica.
  • abbiamo anche artefatti ancora più datati. Questi artefatti sono ovviamente relazionati con Ole Kirk Christiansen, fondatore del Gruppo LEGO. Infatti nel 1916 Ole Kirk Christiansen ha comprato a Billund una falegnameria dove ha iniziato la produzione, questo accadeva precisamente 100 anni fa.
  • istruzioni di montaggio: dalle prime istruzioni fino a quelle dei giorni nostri
  • stampi datati 1952. Ad oggi ancora non abbiamo aperto tutti gli stampi ritrovati nella fabbrica Hovmarksvej, pertanto non si esclude di trovare stampi ancora più antichi di quelli in nostro possesso.
  • immagini e fotografie – credo che la più antica della collezione sia del XIX secolo e la più antica di Ole Kirk Christiansens sia del 1911.
  • premi e diplomi che riceviamo per il Gruppo LEGO
  • arte (sculture – pitture etc etc)

E’ essenziale che il materiale contenuto nel nostro archivio sia pertinente con la LEGO e abbia una relazione stretta con il Gruppo LEGO.

HBM: Quale è l’obbiettivo dell’archivio LEGO?

TFM: Preservare il materiale pertinente e renderlo accessibile a tutti i colleghi

HBM: Quale è la media di vita di uno stampo?

TFM: Da quanto ne so la vita media di uno stampo varia a seconda della complessità dello stesso. Alcuni stampi sono stati usati per più di 25 milioni di “iniezioni”, ma in genere il numero varia tra gli 8 e i 10 milioni. Gli stampi, ovviamente, vengono ripuliti dopo 500.000 “iniezioni”, tutto dipende dal materiale che viene utilizzato  per creare gli elementi.

HBM: Che cosa succede ad uno stampo una volta che ha terminato la sua vita? Si diceva che gli stampi in disuso venissero seppelliti nelle fondamenta dei nuovi edifici. E’ ancora vero?

TFM: A parte la demolizione della fabbrica di Hoejmarksvej, siamo a conoscenza della presenza di stampi fusi anche nelle fondamenta della fabbrica di Kloevermarken e in quella di Kornmarken. Questa procedura di seppellire i stampi nelle fondamenta probabilmente venne adottata al fine di assicurarsi che tutti i stampi una volta messi in disuso non finissero nella mani sbagliate.

Nella fabbrica di Kloevermarken e Kornmarken gli stampi furono fusi, mentre nella fabbrica di Hovmarksvej furono sepolti nella sabbia: è per questo motivo che oggi possiamo separarli ed aprirli.
Nell’anno 2003 nelle fondamenta della nuova fabbrica di Nyiregyhaza in Ungheria fu posizionata una capsula del tempo. La capsula conteneva una bandiera danese, una bandiera ungherese, piani della fabbrica, il giornale locale del giorno, monete danesi ed ungheresi.
Dopo che la compagnia ha smesso di fondere i suoi vecchi stampi, ha iniziato a portare gli stessi presso un officina di laminatura di acciaio danese. Questa procedura continuò fino al 2002, quando la fabbrica di acciaio smise di funzionare. Dal 2002 gli stampi obsoleti vengono inviati presso la fabbrica di Kornmarken in Billund, che organizza la distruzione. Gli stampi obsoleti vengo distrutti effettuando un buco tra le due parti e successivamente fuse lasciando cosi gli stampi inutilizzabili.

HBM: C’è un dipartimento specifico incaricato della progettazione di stampi?

TFM: Si: al fine di assicurare un’ottima qualità di stampa, già dal 1953 abbiamo costruito le nostre fabbriche addette alla realizzazione di stampi. Pochi anni dopo abbiamo creato altre fabbriche a 30 chilometri da Billund, precisamente a Vejle; nel 1956 a Hohenwestedt, a nord della Germania, è stato aperto il primo ufficio vendite. Nel 1974 si stabilì anche un fabbrica di stampa in Svizzera. Ora queste fabbriche sono tutte chiuse.
Il dipartimento di fabbricazione stampi ha due funzioni: qualificazione/produzione e fabbricazione dei stampi. Il dipartimento di qualificazione ha il compito di testare gli stampi ricevuti dalle fabbriche esterne, inoltre ha il compito di riparare gli stampi usati rendendoli nuovamente idonei all’uso.

HBM: Che tipo di trattamento viene fatto per allungare la vita utile degli stampi?

TFM: L’unico trattamento che viene svolto è la pulizia dopo un uso di 500.000 “iniezioni”.


Ringraziamo ancora Cristian Milia per la traduzione e gli amici di HispaBrick Magazine per la concessione alla pubblicazione.

Alla prossima!

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